Descrizione

L’ Artemide lampada Lesbo è uno degli esempi più raffinati di come il design possa fondersi con la scultura e con la luce in un equilibrio perfetto tra forma e funzione. Progettata da Angelo Mangiarotti nel 1967, rappresenta un manifesto della poetica del designer milanese, in cui la materia diventa protagonista assoluta e la tecnologia si mette al suo servizio con discrezione, senza mai imporsi. Si tratta di una lampada da tavolo che incarna la purezza del vetro soffiato e la capacità di evocare emozioni attraverso la semplicità di una forma organica, morbida e fluida, capace di diffondere la luce in modo uniforme e delicato.
Il corpo della Lesbo è interamente realizzato in vetro soffiato a mano, trasparente e lucido, con una superficie che riflette l’ambiente circostante in un continuo gioco di rimandi e di riflessi. La base e il diffusore sono un tutt’uno, fusi in un unico elemento continuo che si allarga nella parte superiore per accogliere la sorgente luminosa. La scelta del vetro come unico materiale non è casuale: Mangiarotti voleva eliminare ogni interferenza tra l’oggetto e la luce, creando un effetto di sospensione e di leggerezza che ancora oggi mantiene una sorprendente modernità. La lampada sembra quasi un oggetto liquido, un volume che si modella come una goccia o come un vaso di luce, trasparente ma al tempo stesso pieno di energia.
Il nome “Lesbo” non è solo un riferimento geografico, ma evoca un senso di sensualità e di armonia, un richiamo alle origini della bellezza mediterranea. Mangiarotti, che era anche architetto e scultore, ha sempre cercato di conferire ai suoi oggetti una dimensione poetica e naturale, e nella Lesbo questa intenzione si manifesta con chiarezza. La lampada non ha spigoli, non ha linee rigide: tutto è curvo, levigato, continuo. È un oggetto che invita al contatto visivo e tattile, che sembra respirare con la luce stessa, mutando di intensità e di riflesso a seconda del punto di vista e dell’ambiente in cui è collocata.
La sorgente luminosa, nascosta all’interno della parte superiore, emana una luce calda e diffusa che attraversa il vetro con dolcezza, creando un’atmosfera accogliente e intima. La Artemide lampada Lesbo non è una lampada pensata per illuminare grandi spazi, ma per accompagnare momenti di quiete, di riflessione o di relax. È ideale su una scrivania, su un tavolo basso o su un comodino, dove la sua presenza scultorea e luminosa diventa parte integrante dell’ambiente. Il suo effetto è quello di una luce che non abbaglia, ma avvolge, che non impone la propria forza, ma dialoga con lo spazio circostante.
Dal punto di vista tecnico e costruttivo, la lampada testimonia l’altissimo livello artigianale delle lavorazioni del vetro tipiche del design italiano degli anni Sessanta. Ogni pezzo è unico, poiché il processo di soffiatura manuale non consente repliche perfettamente identiche. Questa unicità contribuisce al fascino dell’oggetto, che pur essendo prodotto industrialmente conserva la qualità di un manufatto d’autore.
Nel tempo, la Lesbo è diventata una icona del design internazionale, parte delle collezioni permanenti di diversi musei e gallerie dedicate al design e all’arte applicata. È uno di quegli oggetti che superano la loro funzione originaria per diventare simboli di un’epoca, di un modo di intendere la luce come linguaggio estetico. La sua forma organica, quasi biomorfica, la avvicina a certe ricerche artistiche coeve, in particolare a quelle che cercavano di riscoprire la relazione tra natura e artificio.
Oggi, a più di cinquant’anni dalla sua creazione, la lampada Artemide Lesbo continua a essere prodotta e richiesta, dimostrando la sua atemporalità. In un mondo dominato da tecnologie digitali e da materiali sintetici, il suo corpo di vetro soffiato rappresenta un ritorno alla purezza e alla manualità, un omaggio alla tradizione artigianale che non smette di dialogare con il presente. È un oggetto che parla di equilibrio, di trasparenza e di luce come elemento vitale, ma anche di un modo di progettare che mette al centro la sensibilità e l’intelligenza del materiale.













